Biografia e Storia di Fabrizio

Un Viaggio Tra Sapori e Territorio

passione per la terra e la cucina

L’Inizio

Sono nato a Montevarchi e fin da piccolo sono stato attratto dalla terra e dalla vita dei veri contadini di un tempo. Da adolescente, ho scelto di studiare all’Istituto Professionale Alberghiero Aurelio Saffi di Firenze e ho iniziato a lavorare molto giovane. Avevo appena 15 anni quando ho fatto la mia prima esperienza come chef all’isola di Capraia. Da lì, ho continuato a crescere professionalmente, lavorando prima a Punta Ala, con lo chef Andrea che è stato il mio grande mentore, e poi in rinomati hotel a 5 stelle in diverse località italiane. Queste esperienze hanno alimentato il mio desiderio di esplorare i sapori e di connettermi sempre di più al territorio.

Il mio primo riferimento nella vita è sicuramente mio nonno Duilio, un contadino di quelli genuini, che mi ha fatto vivere la campagna fin da bambino, durante le vacanze estive passate da lui. Ricordo le mucche, i campi di grano, la vigna e gli olivi. Avevamo anche il nostro orto, dove crescevano gli ortaggi che poi andavamo a cucinare.

Passione per gli Ingredienti Locali, Stagionali e Biologici

La Mia Filosofia Culinaria

Nel mio ristorante inoltre, mi impegno costantemente a ridurre l’impatto ambientale in ogni processo. Ci tengo ad adottare pratiche sostenibili, compreso il riciclaggio degli scarti, seguendo la filosofia Zero Waste, ormai una realtà tangibile. Questo perché oggi sappiamo come ridurre al minimo gli scarti, sappiamo come sfruttare, con l’aiuto della tecnologia ma anche dell’ingegno creativo, anche le parti meno nobili di un alimento.

Nella mia cucina insegno sempre ai ragazzi a non buttare via niente né dei prodotti che utilizziamo e che possiamo sempre cucinare per altre ricette diverse. Lo stesso vale per l’acqua, un bene sempre più prezioso, che uso per innaffiare e così via, in modo che la mia attività sia il più possibile eco sostenibile.

attenzione ai minimi dettagli

Professionalità nella filiera Artigianale

Un altro punto per me molto importante è la professionalità all’interno di una filiera corta artigianale.

Purtroppo spesso l’artigianalità non va di pari passo con la professionalità ed è facile che alcune cose non vengano curate come dovrebbero. Ad esempio, il grano utilizzato potrebbe presentare piccole muffe che, invece, la grande industria riesce a individuare grazie ai suoi laboratori di analisi.

Ecco perché dedichiamo tanta attenzione affinché ogni dettaglio sia curato con precisione, nonostante la nostra filiera sia corta e artigianale. Iniziamo proprio dal ciclo produttivo, garantendo una pulizia accurata del grano per ottenere una materia prima sana e sicura. La nostra attenzione non si limita solo alla coltivazione biologica e alla cura del terreno, ma si estende anche alla lavorazione e alla produzione del prodotto finale: così ci impegniamo a fare attenzione che quando si macina, tutte le impurità vengano eliminate e abbiamo investito davvero tanto anche su come sullo stoccarlo, in modo che non si formino muffe.

Procediamo in una prima laccatura e poi ad una ulteriore pulizia di fino, dove si vanno a levare tutti i residui esterni come piccoli semi (come ad esempio la senape) che si trovano in natura e che possono però modificare il sapore. Oppure di infestanti o di sassolini e così via.